lunedì 18 luglio 2011

un treno quasi perso

Musica I - phoenix - rome (ascolta mentre mentre stendi) "we share a cigarette somewhere"
Musica II- king creosote & john hopkins - bubble (ascolta mentre si asciuga)
Fotografia - gp - f 4.8 t 1\200



Riempio uno spazio vuoto. Bianco. In primo piano una finestra aperta, in legno di abete marrone scuro con delle venature grigiastre dovute al tempo e all'aria salmastra. Sì, oltre alla finestra c'è il mare. Non che centri qualcosa, ma il mare mi piace e ce lo voglio mettere anche se solo fuori dalla finestra, in lontananza senza che si veda. Che si senta sì però.

Sotto la finestra la via di un centro, una zona pedonale. Qualche persona che passeggia, discorsi calati di punto in bianco, che entrano dalla finestra aperta per il caldo, rimbalzano sui muri macchiati dal tempo e su una stampa di un  quadro di schiele portato come ricordo da un viaggio o da qualche mostra.
Poi fuori. Di fronte, un palazzo alto poco più di due piani. Due fili bianchi da bucato che partono da sotto la finestra per raggiungere la casa di fronte e ritornare pochi metri dopo.
Mi piace questa cosa dei fili del bucato che uniscono. Ci stenderei la mia maglietta azzurra. Vicino alla canottiera a righe orizzontali bianche e viola della vicina di fronte. Disegnerei una mano sul muro con le unghie rosse. Anzi no, disegnerei sul muro di fronte due piedi con le unghie rosse. Il colore rosso lo darei con un smalto da unghie. Così troverei due piedi che si lasciano colorare. Aspetterei il sole della sera, caldo e fermo, le voci che passano di sotto, i gatti che si spostano con l'ombra, i capelli mossi dal vento, i viaggi fatti per caso, le vite girate al contrario, i cocomeri freschi sul balcone,
Troppo mieloso...
e un sorriso. Il primo. Senza noia.

martedì 12 luglio 2011

Se questa è vita

Musica - nada surf - blankest year
Video - apertura della rosa di Gerico - 6 pic/min, 20 ore



La rosa di Gerico - o pianta della resurrezione - è una figata.
Intanto se non ci dai acqua, non fa la vittima ma se ne sta secca secca, buona buona, in attesa che tu ti ricordi di lei. In secondo luogo puoi portarla in giro, che quando devi spostarti lei si appallottola. Te la possono regalare anche se devi andare in aereo, per dire, che al limite uno non serve neanche la tenga nella valigia ma ci sta benissimo anche nelle tasche del giubbino. Per dire.
Fatto è che questa palletta rinsecchita basta che annusi l'acqua e rinasce completamente, aprendosi nell'arco di 2-3 ore e riacquistando un colore verdognolo...dico verdognolo perché anche se mi suggeriscono "verde brillante" non me la sento di definire in questo modo il colore della mia rosa.
Wiki fa anche notare come il fatto che si apra non sia necessariamente indice di vitalità, ma potrebbe essere semplicemente un riflesso della pianta morta, fisiologicamente programmata per aprirsi e rilasciare i propri semi in un ambiente umido (e quindi favorevole alla propagazione della specie). Diabolica!
Fortunatamente, in quest'epoca di idioti, non ci fa ne caldo ne freddo che la suddetta rosa sia viva o morta.
Basta che si apra e si chiuda a comando.

Come diceva qualcuno: nuovo giorno. nuova notte.

Buona