domenica 25 settembre 2011

dieci a mezzanotte

Musica - gold panda - lucky shiner (ascolta mentre leggi)
Fotografia - gpasini - lanciano, nocera umbra, agriturismo la torre di lanciano



Giannelli Enrico. Tutto un po' in discesa. Seduto. Che sembra di avanzare, scivolare, anche se di poco appena. Abbaia e risale di corsa senza far fatica. Lasciandosi dietro un leggero alone odoroso di polvere che confonde la terra con la poca erba rimasta verde. Di un verde bruciato. Lanzani Alessandra! Mi lecca la mano e si siede di fianco. Ma come cazzo fai a non annoiarti mai? Ad essere sempre contento solo perchè ti porto a pisciare su qualche albero? magari è perchè sono alberi sempre nuovi che non avevi mai annusato, che ti sembra di conquistare il mondo? Mi guarda ancora più felice perchè gli sto parlando, penso. Tamburello una decina di volte le mie dita sulla sua schiena pelosa.
Maggioli Silvia. Maggioli Silvia (ripete). Mi alzo di scatto e corro in discesa per cercare di allontanarmi d di fregarlo, ma dopo due metri mi è già davanti a far festa con la bocca spalancata. Il vantaggio di avere quattro zampe. Rossetto Caterina... che per altro ha una bella camicia bianca sbottonata. Aperta. 
Passeggiamo uno di fianco all'altro con il caldo che ancora rimane attaccato a questa estate che sta per finire. come l'erba appena tagliata appiccicata alla maglie di chi si è sdraiato su un bel prato regolare, forse un po' troppo se non fosse proprio per quei fili. Appesi. A maglie bianche, gialle grigie, rosse, blu, arancio...
Che poi se hai sempre quest'aria felice vuol dire che non ti rendi nemmeno conto che sei felice! Hai capito? Ragionamento insulso dici? Però è logico, magari di una logica debole, ma sempre logica. Se non ti sei mai tagliato il pelo come puoi sapere come stai senza? Sei perplesso eh? Ecco è già qualcosa.
Vian Andrea. Vian Andrea (ripete). 
Mi sono sempre stati sul culo gli appelli. Chiamare per nome chi non conosci. E questo passi, ma fregarsene anche della faccia che ha...e in realtà prima ancora del nome! Ma che minchiate sto dicendo? Dai leccami la mano che torniamo a ...

domenica 4 settembre 2011

dieci a mezzanotte

Fotografia - gp - firenze ponte a santa trinità - nikon d90 f 4.8 t 1/13 iso 800 
Musica - nicolas jaar - time for us (ascolta mentre leggi io ascoltavo mentre scrivevo)


Parlez-vous francais? Non bene in realtà, ma con qualche parola provo a riempire il tempo senza abbassare di troppo la sua attenzione. Fino a quando non capisco che parlare a volte non è necessario. Metto il dito -indice- davanti alle labbra e il guinzaglio del mio cane nella sua mano, come a dire: seguiamo lui, che il francese lo sa. Un peu...
Contento, con la lingua di fuori sulla destra, parte strisciando appena il pelo sui suoi jeans puliti per far capire chi fa parte del suo branco. Il braccio si allunga, ora è l'estensione del guinzaglio rosso che non stona per niente con la camicia azzurra, larga e con i polsini sbottonati. La gente ci guarda distratta, non si accorge che non ci conosciamo per niente eppure stiamo camminando come fosse la cosa più normale del mondo. Come fanno?
Metto le mani in tasca in cerca di non so che e  trovo: a destra monetine, un pezzo di carta -per occupare la mente lo immagino scontrino-, e quel po' di peluria arrotolata di tessuto che trovi sempre nelle tasche quando fai le lavatrici e controlli prima -non sempre ovvio- per non lavare qualcosa di importante che è meglio resti sporco. A sinistra un elastico e la solita peluria da tasca.
Tolgo l'elastico dalla tasca, ci gioco un poco mentre vedo la sera avanzare, due vecchi seduti vicini su una panchina verde, un cestino stracolmo di rifiuti, una fila di lampioni accesi, i suoi sandali pestare una foglia secca, due macchine partire al verde del semaforo, l'aria che si rinforza e fa appiccicare la camicia alla sua figura, una finestra aperta con una lampada accesa tra molte altre finestre chiuse, un sorriso poco marcato ma convinto, il mio cane contento come la prima volta che vide il mare.
Forse sono solo io contento e vedo tutto filtrato.
Mi fa capire che vorrebbe fermarsi a bere qualcosa...Va bene, dico, e penso subito a dove andare.
Dopo il bicchiere si riempie, piano, di vino rosso che balla appena sulla superficie concava. L'odore è buono e piace ad entrambi che perdiamo ancora qualche secondo a ridere e annusare...rider-annusare-ridere-annusare.
Inizio col raccontare la pubblicità della nike che ho visto qualche giorno fa e diceva:
YESTERDAY YOU SAID TOMORROW
e le regalo l'elastico

finito il tempo. nuovo giorno. nuova notte
buona