venerdì 18 giugno 2010

Se vedi il caldo del sole

Musica - charlotte gainsbourg - in the end (ascolta)
Fotografia - anonimo - charlotte gainsbourg


Gli occhi, qualche volta, sentono il calore che ci arriva dal sole più di quanto lo senta la nostra pelle. Quello che vedi ti arriva, prima e meglio, dentro e ti scalda. E per dentro intendo che la sensazione di tepore ti arriva, si ferma e ci resta.
Il sole d’inverno è qualcosa di magico, una benedizione. Ma se ti trovi a camminare in città, meglio, in una città di memoria medioevale dove le vie sono strette e le case, fianco a fianco, non sono troppo alte, ti accorgi che il sole anche nelle ore centrali non illumina mai perpendicolarmente. Arriva sempre obliquo, dal fianco destro. O sinistro, se ti giri. Così, subito dopo, ti accorgi che solo un lato della via è illuminato. E lo scegli. Lo scegli per scaldarti. Se poi nello stesso inverno stai aspettando qualcuno e non hai fretta decidi di fermarti lì e stamparti un po’ di quel sole in faccia.
Qui entra in gioco quello che vedi.
E’ difficile da spiegare. Però le cose difficili, se preannunciate come tali, si riescono a capire più facilmente. Perché coscientemente ci si mette quel più di attenzione per dimostrare a se stessi e agli altri che ci si è arrivati. è un po’ il fine di ogni dialogo. e attraverso il dialogo si arriva alla conoscenza.
Quindi :        cerco di raccontare un’immagine difficile.
Sei lì, fermo. Devi decidere dove stare per goderti quel po’ di benedizione che ti arriva dal cielo. Inevitabilmente guardi a terra. Vedi tra i ciottoli, che si ripetono uguali, una zona illuminata. Un rettangolo illuminato. Uno spazio che possa contenere la tua figura.
Trovato.
Ti ci sposti dentro. AHHH….ti godi il sole che ti scalda i muscoli del viso rattrappiti dal freddo. Hai trovato quello che cercavi.
Se ci pensi un secondo però capisci che quello che andavi cercando lo hai trovato con gli occhi. Quel rettangolo di ciottoli illuminati dove ora hai i piedi.
Ecco. Proprio ora ti accorgi che i tuoi occhi, quelli che ti accompagnano da una vita, ti stanno fregando. Capisci che anche la tua vista vuole un po’ di quel calore che non può avere direttamente, ma solo di riflesso.
Puoi anche spostarti da quel rettangolo di luce illuminato, sui ciottoli illuminati dove hai i piedi. Puoi mettere gli stessi piedi un po’ più in la. Dove la strada non è illuminata ti scaldi comunque, i raggi ti arrivano lo stesso al volto. Il tuo corpo è comunque tutto illuminato tranne magari i piedi e le gambe fino alle ginocchia. Il sole infatti è obliquo. È inverno.
Lo so. Però….
Però vuoi mettere stare su quel cazzo di rettangolo giallo che sta li a terra? Lì anche gli occhi capiscono che c’è il caldo.
E forse è più caldo.

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