giovedì 4 marzo 2010




Inizia la lezione. Procedura civile. I tre "macro-tipi" di tutela: nozione e caratteri generali. iiiiihh...si apre la porta dell'aula con il tipico rumore che si fa quando chi entra [sic.] cerca di farlo in silenzio. Non vedo chi è stato, l'entrata è alle mie spalle. La lezione continua...poche manciate di secondi e...una schiena piuttosto slanciata e dei capelli lunghi, appena-appena mossi e freschi di shampoo e balsamo si siedono davanti a me. Via il cappotto corto di lana blu scuro, che finisce tra la schiena e lo schienale basso del banco-panca tipico delle aule universitarie dell'anteguerra. Armeggiare di mani e borsa per cercare, probabilmente, quaderno e penna destinati agli appunti. probabilmente perchè non vedo bene, la sua schiena copre, ovviamente e piacevolmente, la visuale. Poi, di colpo, i gomiti si alzano. Le mani si cercano dietro la nuca e con pochi e veloci movimenti e un piccolo elastico nero i capelli vanno a formare uno chignon improvvisato, spettinato ma per questo elegante, proprio dove la testa guarda il cielo appena più indietro. La nuca e il collo adesso si mostrano sottili e silenziosi, ma sicuramente gioiosi per la luce e la nuova aria ritrovati. Le piccole scapole sporgenti e spigolose -evidenti attaccature di ali d'angelo- si muovono a scatti sotto il maglione nero in grigio antracite pettinata e fanno ondeggiare impercettibilmente le piccole ciocche dorate che dalla nuca sono scivolate dalle dita e sfuggite all'elastico. Gli orecchi sottili, ben fatti come di ceramica, sono leggermente rossi ai lati per il caldo dell'aula. Lasciano pendere due piccole pietre cilindriche e piatte color basalto. Basalto che danza con ritmo ad ogni parola scritta sul foglio, improvvisando di tanto in tanto un passo improvviso e dissonante dovuto forse ad una nuova mira degli occhi.
...la tutela cautelare è una tutela strumentale di secondo grado, ovvero oltre a ...

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