martedì 26 ottobre 2010

dieci a mezzanotte

Musica - neil young - harvest (ascolta mentre leggi)
Fotografia - sb - canon 450D t:1/60 f/3.2


Ascolto gli amici quando mi parlano, e ne traggo consigli soprattutto se involontariamente dati. Quale consiglio? -"Sono stato con lei in quel ristorante in Prato e le ho lasciato il posto con vista sulla piazza... devi sempre lasciarle la vista migliore perchè...".
Non una cena, ma soltanto il secondo caffè, la piazza però è la stessa. Fa ancora caldo, si può stare all'aperto sotto gli ombrelloni che diffondono una luce sbiadita. Mi siedo rivolto alla facciata del bar con le spalle alla piazza. Gestione cinese, come molti locali del centro, e poche persone ai tavoli; dietro il nostro, sulla destra, proprio di fronte a me due nordafricani stanno bevendo una birra. Lei non li vede perchè, come da protocollo, deve avere il posto con vista migliore. Mentre parliamo, un po' per timidezza e un po' per deformazione mentale, tengo d'occhio quello che ho intorno. Tutto. Mi dicono che dovrei fare l'investigatore. Io dico che mi piacciono i particolari. Dico.
All'altro tavolo si avvicina un terzo nordafricano, paraplegico, su una sedia a rotelle semovente. Quelle con il joystick sul bracciolo, per capirci. Vuole bere anche lui un po' di birra. Gli passano il calice, lo avvicina alle labbra con movimenti per forza stentati. La mano tremante e i denti rompono il bordo del bicchiere e il labbro si taglia. Gli amici ridono. Spero gli tolgano il calice, invece gli passano un tovagliolino sulla bocca sanguinante. Maldestri tamponano le labbra e gli allungano di nuovo il calice rotto continuando a ridere. Lo riporta alla bocca, beve d'un fiato, lo rompe definitivamente. Vetri dentro il bicchiere, un po' di sangue si mescola al poco della birra che resta.
Lui ha una smorfia di dolore e vergogna. Loro ridono. Lei parla. Io faccio in modo che non veda. Non so perchè. Cerco un discorso che possa sembrare interessante per non farla girare, resto fermo e sento lo schienale della sedia che mi dà un leggero fastidio sotto la scapola destra, ma non mi muovo. Ovvio. Ripenso proprio in quel momento al consiglio. La vista migliore, quella sulla piazza.
Non cambierà molto per quel caffè, per quel falso pericolo scampato, ma mi piace pensare che...
Si alza agile dopo un "andiamo?" e ci avviciniamo alla cassa quando ormai i tre se ne sono andati.
Nel bordo della sua tazzina, sporco di caffè vedo la linea curva delle cose ben fatte e sorrido.

Finito il tempo. nuovo giorno. nuova notte.
buona

sabato 23 ottobre 2010

God save the queen

Musica - mel gibson - breaveheart, discorso prima della battaglia (ascolta mentre leggi)


Venerdì scorso ho aperto un conto in banca. Ci sono quattro tipi di conto: quello che ho aperto io è uno scalino superiore a quello minimo e da qualche copertura in più su frodi sulla carta di credito, estensione della garanzia di elettrodomestici e altre cose simili. Il loro punto forte è il fatto che quando compro un cellulare con un contratto telefonico, questo è assicurato dalla banca, quindi, se lo perdo o se si rompe, fa niente, me lo ripagano.

Ieri mi sono arrivate 5 buste dalla banca che contenevano mille libretti, contrattini, carta di credito, pin ecc, ecc...e mi sono soffermato a leggere le clausole. A parte il fatto che devono praticamente rapinarmi con dei testimoni e scappar via in motorino perché il telefono mi sia effettivamente rimborsato, da tanti cavilli hanno messo per tutelarsi..a parte questo - dicevo - la clausola spettacolare (che riporto in lingua originale) è questa:

Cover will not be provided for loss, theft, damage, or breakdown caused by war, invasion, act of foreign enemy, hostilities (whether war be declared or not), civil war, rebellion, or insurrection by military or usurped power.
(dal capitolo K-General Exclusions, punto 11, dell'assicurazione sul telefono col c/c Barclays)

giovedì 21 ottobre 2010

(...)vista con lo scrittore - Toni Carli

Musica - siouxsie - the last beat of my heart (ascolta mentre guardi)









1.Cosa si prova a scrivere frasi, pensieri che dalla propria mente attraverso
la carta si imprimono nella memoria di altri, che magari le fa sue e ne trae
ispirazione o una linea guida?



-Secondo me questa dovrebbe essere la massima aspirazione di uno scrittore.
Quando ti escono queste frasi, è come per il cercatore d'oro quando nel
setaccio si ritrova lo splendore di una pepita. L'incanto della lettura è tutto
lì, più della trama o del ritmo o di altre cose ancora. Se poi questa pepita la
puoi donare ad altri, è una soddisfazione che non ha prezzo.

2.Alla richiesta di una parola per i suoi fan Bob Dylan rispose al
giornalista: "Astronauta". Una parola per i suoi lettori?


-“Sguarnito” (da intendere come tipo giovanile, e non solo, del tempo ignorante
in cui viviamo)

3.Penso che fare la domanda giusta è di gran lunga migliore rispetto a dare
una risposta corretta. Qual'è la domanda che conta per lei?


-La domanda che conta è quella che non ci facciamo mai.

4.Un consiglio ad un aspirante scrittore?


-Come sai io mi diletto anche con la musica, in particolare con il pianoforte.
Ho studiato classica ma ho suonato jazz, con tutti i miei limiti. Come ogni
buon maestro di jazz insegna, la cosa migliore per imparare a suonare è
trascrivere gli assoli dai dischi. Io l'ho fatto, mettendoci del tempo, e ti
posso assicurare che non c'è di meglio. Ti aggiungo anche che da ragazzo
trascrivevo pagine e pagine di Marcel Proust sui miei diari. Li conservo
tuttora, e ti posso assicurare che non erano poche. Il mio consiglio, oltre a
leggere tanto, è questo ( non solo con Proust, ovviamente).

5.Ogni scrittore mette nei suoi libri parte di sé, ma anche l'aria che si
respira nel periodo e nel luogo dove vive. Lei che aria respira?


-L'aria che respiro qui l'ho inseguita dai tempi in cui, da giovane, mi
ribellavo al sistema, ed è la conseguenza di una ricerca che era già nell'aria
quando ventenne volevo andarmene dal nordest per trovare posti salubri,
colorati, profumati, lontani dall'inquinamento delle fabbriche, dal grigiore
della nebbia, dal lezzo dei democristiani. L'aria qui è pulita, e profuma di
bosco, nonostante tutto.

6.Come si trova un friulano in Toscana?


-Mi sento tutt'ora friulano al cento per cento, nonostante abbia vissuto più
in Toscana che in Friuli. Mi mancano alcune emozioni e alcuni paesaggi del mio
Friuli giovanile, e mi mancheranno sempre. Mi manca anche un po' la gente di
lì, che dopo più di trent'anni mi accoglie come se fossi ancora uno di loro. Io
vengo da un paese vicino a quello in cui è cresciuto Pasolini, praticamente a
un tiro di schioppo. Il nostro poeta friulano in una sua poesia scriveva: “O me
donzel! Jo i nas ta l'odòur che la ploja a suspira tai pras di erba viva... I
nas tal spieli de la roja”. Anch'io nasco nell'odore che la pioggia sospira dai
prati, e dallo specchio di un corso d'acqua che scorre accanto alla mia
gioventù (cit. dal libro che sto scrivendo sui miei anni settanta). Ma la
Toscana è la Toscana, è inutile girarci attorno. Chiunque si troverebbe bene,
anche i leghisti con l'ampolla in mano. Chiedere ai miei fratelli e amici
quando vengono qui a trovarmi. Anche se mi sento friulano, posso dire di aver
messo le mie radici in questo posto perchè le radici sono sempre un qualcosa
che uno si crea. Il sangue, l'etnia o il luogo dove si nasce c'entrano solo in
parte.

mercoledì 20 ottobre 2010

Toni Carli - Una dea bendata

Musica - coltrane - blue train (ascolta mentre leggi)




Toni preferisce un fine settimana al mare in casa di amici grazie all'aiuto della sua uno con cambio automatico. Quel fine settimana al mare però, gli causerà un sacco di problemi perchè forse avrebbe dovuto cambiare la sua Uno con una macchina di lusso e il suo mare con la "località giusta". Si sa come funziona in Italia: se hai certe frequentazioni i problemi non si pongono o tuttalpiù si risolvono in breve tempo. Così le corse di due bambine selvatiche arrivano a portare Toni di fronte ad un tribunale per difendersi da una delle accuse più gravi, mossa per altro da una madre a dir poco problematica. Sulla vicenda non voglio dire altro se non che è veramente incredibile. Veramente.
Quello che invece più mi è piaciuto è la stonatura tra l'arcadia che si è costruito (nel vero senso della parola) l'autore e in cui lo stesso vive e i luoghi mostruosi abitati da burocrati della giustizia. Lo stridore è ancora più forte se si nota come le persone agiscono quando mettono il loro ruolo davanti -e sotto una luce abbagliante- al loro essere persone. Pubblici ministeri e forze dell'ordine che sembrano aver studiato su un altro dizionario il significato della parola autorità e che possono essere accostati ai medici che vengono descritti dall'altro libro, il primo dello stesso autore.
Si propone a più riprese il bullesco gioco del più forte contro il più debole. Contro chi sembra più debole.
Sembra, perchè poi la verità viene a galla come una ninfea nel guazzo verde e molle di uno stagno, dove le (false) accuse si perdono come rane che dopo essere state sulla proda a prendere il sole, viscide, spariscono sotto il letto melmoso.

Nella vita quello che distingue le persone le une dalle altre è la voglia di farcela, di realizzare un sogno, oppure lasciare che sia il sogno a cullare la nostra esistenza.

Capelli biondo-miele lunghi e lisci, occhi chiari e fisico da modella. Laureata in ingegneria, intelligenza sopra la media. Innamoratissima. Di me. Che non la porto da nessuna parte, con la mia Fiat Uno Selecta grigio metallizzato dai comandi manuali. L'ho sempre detto che la vita non va mai presa sul serio. Se vogliamo dirla tutta la vita è respirare, mangiare e andare al cesso magari con qualcosa da leggere in mano che non sia il Tuttosport; il resto è acqua che riempie i fossi, dove ancora esistono.

martedì 19 ottobre 2010

La cena dei poveri...ricercatori

Musica - the kinks - sunny afternoon (ascolta mentre leggi)
Foto - mp - cena...


All'estero, più che a casa, si impara a vivere con poco. Tanto qualsiasi cosa costa di più ed è spesso di qualità inferiore, quindi uno se la mette proprio via.
Stasera frittata con fagioli e cipolle: roba da leccarsi i baffi, come diceva Topo Gigio.
Ad ogni, modo, perché non venga proprio una merda, l'idea è quella di far soffriggere ma non troppo le cipolle in un po d'olio, magari anche con mezzo bicchiere d'acqua cosi non si bruciacchiano, ed aggiungere anche dei fagioli borlotti in scatola cosi si tostano un poco. Al tutto aggiungere uova a piacere ma con un po' di riguardo per le proporzioni e continuare a rigirarle finché non sono cotte.
a. pepe e sale, sennò non sa da un cazzo;
b. mescolare che altrimenti "taca tuto";
c. se come me avete di fronte a voi una serata piatta, potete tagliare una cipolla intera a pezzi grossi, se invece avete in previsione qualche interazione sociale, consiglio di non eccedere la mezza cipolla.
Il tutto, è stato annaffiato per l'occasione con del buonissimo the verde alle echinacee.
Questo passava il convento.

lunedì 18 ottobre 2010

Dieci a mezzanotte

Musica - giulia y los tellarini - barcelona (ascolta mentre leggi)
Foto - mad goose ale


primo giorno di scuola..quasi..primo giorno di post doc..non c'è molta differenza..la sveglia l'ho messa presto, che non si sa mai..
Apro gli occhi..spengo il cellulare che suona "Barcelona" e la prima cosa che vedo dopo il cellulare è un ragno che si cala con fare tutt'altro che circospetto da un metro e mezzo sopra di me, verso il mio naso.
Bestemmio. Soffio un po' (non come un gatto, piuttosto come il vento) verso di lui e il ragno capisce che non tira aria e risale per lo stesso filo grazie al quale si è calato.
Il buon giorno si vede dal mattino, dice Irene. Speriamo di no, dico io...
Se la buona notte si vede dalla sera invece allora va bene: due pinte di birra con un mezzo sconosciuto piuttosto cordiale e tutt'altro che spiacevole. Qualche aneddoto sulla Cambridge degli anni d'oro. L'immagine di un vecchio premio nobel che a 85 anni arriva curvo in laboratorio, si chiude a fare esperimenti da solo con le sue macchine degli anni 70 e lo si rivede solamente alle 3.45 p.m. - precise - in sala comune, curvo, con la sua tazza di the macchiato ed il suo biscotto. Lui si che ne sa.

finito il tempo. un nuovo giorno. nuova notte.
buona

Toni Carli - Tanto per rimanere uguali

Musica - pat metheny - into the dream (ascolta mentre leggi)



Prospettiva. Molto dipende dalla prospettiva con cui le cose ci si presentano davanti agli occhi. Spesso non ce ne accorgiamo perchè il nostro cervello si abitua al modo di vedere che abbiamo solitamente e lo rende assoluto: tutte le esperienze passano attraverso quella lente e tutto gira attorno a quel punto cardine. Discorso piuttosto per dire che se sei alto due metri guardi la maggior parte dei tuoi simili dall'alto in basso, mentre se sei un metro e cinquanta spesso incontri prima il mento degli occhi dell'altro che ti si para di fronte. Ad ogni modo in entrambi i casi tutto ti sembra misurabile in ragione di quello che sei abituato a vedere.
Questo libro invece racconta che si può essere costretti a cambiare prospettiva, fare il confronto tra le due e uscirne differenti. Più plastici.
L'ho letto in un periodo in cui vedevo tutto nero con al massimo qualche sfumatura sul grigio-canna-di-fucile. Le persone che incontravo davano poco chiedendo molto; i problemi a lavoro suggerivano di lasciar perdere e trasferirsi in Botswana (non si è mai vista una cinghia di trasmissione che si spezza dopo minuti due (due); lo studio mi opprimeva come l'afa e le zanzare che se anche le uccidi ti lasciano la macchia rossa sull'intonaco  giusto perchè anche da morte devono rompere i coglioni; il due di picche della ragazza che corteggiavo era solo il macigno che schiaccia per bene i polmoni. Così mi sembrava. Finito il libro, anzi ben prima di finirlo, nella mia testolina hanno iniziato a girare un po' di pensieri.
Uno: cambiare prospettiva può ridimensionare problemi che sembrano affliggere soltanto noi, unici nel mondo.
Due: il pensiero uno è una cazzata buonista.
Tre: Pensare che c'è sempre chi sta peggio di noi non porta da nessuna parte, anche perchè dopo pochi giorni l'empatia nei confronti dell'ipotetico sventurato verrà sicuramente meno. Si ricade così nell'egoistico pensiero che fa delle nostre difficoltà le uniche che importano.
Il libro mi ha insegnato a guardare in faccia ciò che ci si presenta giorno dopo giorno e a non farsi superare dagli eventi. Fare affidamento nelle proprie forze, sperare il meglio e prepararsi al peggio come diceva la madre dell'autore. Cambiando prospettiva non si diventa migliori o peggiori. Cambiando prospettiva ci si fa forza e si può capire che ciò che si desidera con bastante volontà spesso lo si ottiene (Pavese). 
Cambiare prospettiva tanto per rimanere uguali...ma cambiarla.

"Tutto nella vita serve, il dolore forse più di tutto il resto"

"Uscire fuori per andare incontro alla postina, annunciata dal clacson della sua cinquecento, diventava uno dei momenti più belli della giornata"

"Siamo talmente intrappolati dai nostri sogni, dalle nostre illusioni, dai nostri desideri che il più delle volte non riusciamo a staccarceli dalla pelle e a trasformarli in realtà"

"Non avevo nessuna intenzione di passare per il solito maschio in calore e con gli ormoni a palla che non appena sente odore di micette si mette sotto vento per catturare la selvaggina"

domenica 17 ottobre 2010

Interior desing

Musica - fools garden - have you ever seen the rain (ascolta mentre leggi)
Foto - google sketchup - mp room


Prima domenica nel Cambridgeshire..fuori pioviggina - strano, pioggia a sprazzi tre giorni su tre - fa un freddo becco e non ho un cazzo da fare..
i miei compagni di casa non conoscono mocio ne aspirapolvere..il cane pare vada dove cazzo gli pare a lasciar bava e peli..il padrone di casa non si vede e a 50 ore dal mio arrivo devo ancora vedere le chiavi di casa..niente paura..si va avanti..
dicevo che non ho un cazzo da fare e per ingannare la noia ho pensato di scaricare google skechup e di disegnare la mia stanza per proporre a chi avesse voglia un esercizio di interior design.
Il succo dell'esperimento è che la stanza è piuttosto grande (5x5 m di superficie) ed i mobili occupano relativamente poco spazio e si prestano a riarrangiamenti interessanti. Poiché io sono per forza di cose biased dal fatto di averli gia trovati in una certa posizione, propongo a chi avesse voglia ed ingegno di suggerirmi una disposizione per i seguenti oggetti, tenendo ovviamente conto della disposizione di porte e finestre, nonché di tetto che scende implacabile sul lato della finestra. La mobilia è la seguente:
letto: 220x160
scrivania: 130x70
armadio: 80x40x180(h)
armadio: 80x40x180(h)
cassettiera: 80x40x120(h)
scarpiera: 60x30x110(h)
divano: 160x60x50(h)
mobiletto-libreria aperto (non saprei come definirlo): 130x40x80(h)

...ah, dimenicavo, ogni misura è totalmente approssimativa..ma spero di avere un buon occhio...


venerdì 15 ottobre 2010

e adesso? box doccia? grazie di tutto

Musica -  antonello venditi - compagno di scuola (ascolta mentre leggi)
Fotografia - gp - aeroporto treviso



dal finestrino si vede un uomo che lava il cemento sotto i suoi piedi con un tubo dell'acqua che esce da un camion.
pulire le fughe delle piastrelle, sopra i fornelli, sporche di sugo di pomodoro di qualche pentola lasciata libera di esprimersi. forse un po' troppo libera...ma no dai!
Questi i due flash in cui ho realizzato che qualcosa è cambiato. Un'epifania. Non al momento dei saluti. Non al momento della stretta di mano di chi sta per prendere un aereo e andarsene per un po'. Lontano. Abbastanza da aereo, low cost. Non all'ultimo sguardo, quando ormai lontano mi giro per vedere che effetto fa, o non so perchè altro mi giro, ma sta di fatto che lo faccio. Sempre.
Epifania. Rivelazione, manifestazione che hai quando, da un particolare apparentemente insignificante, capisci qualcosa che avevi proprio lì sotto gli occhi e che, però, non avevi ancora messo a fuoco.
Torno a casa, sistemiamo le sedie e il tavolo, laviamo il soggiorno, puliamo il frigo, ordiniamo i cassetti, cambiamo la stanza...ma non è quello che fa la differenza, che fa strano. Che ti fa capire. Nemmeno la gita all'aeroporto con tanto di scale mobili, casino per il peso in eccesso dei bagagli e quell'aria rarefatta che si crea quando c'è diffidenza reciproca per tutte quelle facce mai viste con trolley al seguito.
La differenza la fa qualcosa che non sai spiegare. forse lo si può capire anche se non te lo spiegano. è una questione di sottofondo. la musica cambia, ma resta una melodia nella mente. ti piaceva quella melodia, quel ritmo. ti piace ancora e ti resta.




infine due messaggi...

G.: Learn To Fly, Foo Fighters
M.: e adesso? box doccia? grazie di tutto

giovedì 14 ottobre 2010

dieci alle quattro...

Musica - vinicio capossela - ovunque proteggi (ascolta mentre leggi)
Foto - gp - saveria and jack



Lui: A xe proprio imbriaga...ara che roba!
Lei: io amo la carne..capisci!!
Lei: chi è che l'ha fatto questo?
Lui: Gesù Cristo..metti il porcodrillo!!
Lei: mica può controllare i miei sfinteri lui!
Lui: giusto!
Lei: allora, facciamo una cosa..io mi bevo questo facciamo un brindisi
Lui: ma lo troverò quel deficiente!
Lei: cosa brindiamo? facciamo una scelta collegiale..
Lui: allora brindiamo al ritorno degli anni 60, e all'amore libero..
L'altro: io sono hippy con tutti..ma sono happy con te...
Tutti: ah, questa poi!
Tutti: dottore, dottore, dottore del buso del cul..............

domenica 10 ottobre 2010

Bagagli

Musica - luciano ligabue - da adesso in poi (ascolta mentre leggi)
Foto - g. braque - natura morta con Le Jour




Difficile. Più che altro un casino: logisticamente e sentimentalmente.
Ho una testa in cui riesco a mala pena a muovermi, invasa dai bagagli di nove anni di Padova. Zaini pieni, borse vuote, appendini infilati in camicie buttate alla rinfusa su una poltrona-letto bianca a disegni rossi. Una cravatta aperta sul letto attraversata da un borsello di cuoio di cammello e sopratutto dal suo odore. E che li metto via a fare, che il 70% di sta roba, fra quattro giorni sarà comunque su un aereo?
Eppure è meglio che li metta via, che prima di fare le prossime valige almeno disfi queste. Certo, mettere via allo stesso modo Padova prima di iniziare Cambridge sarebbe perfetto.

Troppa roba da riordinare ed infilare nei cassetti tutta in una volta.
Ma sopratutto, da dove comincio? 
Procrastino. Spengo la luce su sto disastro di stanza (adesso al buio sembra perfettamente in ordine) e mi sparo la seconda parte di Shutter Island...

Buona visione....


lunedì 4 ottobre 2010

penne lisce radicchio e pesca

Musica - rino gaetano - ad esempio a me piace il sud (ascolta mentre guardi)
Fotografia - gp


Le penne lisce non si possono mangiare. Nel senso che non sono proprio commestibili. Magari però capita che te le ritrovi in dispensa, magari mezzo chilo, e non puoi continuare a spostarle da una parte o l'altra della dispensa. Quindi chiudi gli occhi e la butti nella pentola con l'acqua che bolle; torbida perchè anche a lei si schifa all'idea. L'unica domanda è: ma chi cazzo è che compra sta roba? se sei in cinque maschi in casa...la vedo dura trovare il colpevole.
Dopo aver fatto questo guardi in frigo e trovi un radicchio che ti ha portato un tuo amico l'ultima volta che si è fermato a cena. Apri il cassetto della frutta e vedi due pesche. Noci. O nocipesche. Insomma quelle senza pelo. Pensi che sono i primi di settembre e sembra figo unire l'autunno con la primavera. Il radicchio con le pesche.
Pure Saveria ha detto che non è male...certo non è male non è una gran cosa ma sappiamo che la ragazza è esigente...

Penne al radicchio e pesca

Per due persone

Scalogno - 2
Radicchio di Chioggia - 1
Pescanoce - 2
Yogurt bianco - 1
Sale
Pepe
Olio


Preparazione
Scaldate l'olio e mettete lo scalogno tritato a rosolare. Quando si è dorato aggiungete mezzo bicchiere d'acqua e lasciate sul fuoco fino a quando non sarà evaporata tutta così da togliere la robustezza dello scalogno stesso. Robustezza? Chissà come mi è venuta in mente...Aggiungete il radicchio sminuzzato e coprite la pentola per farlo stufare. Quando il radicchio sarà appassito completamente aggiungete la pescanoce tagliata a dadini e lasciate a fuoco lento per una decina di minuti, comunque fino a quando la pesca abbia perso la sua consistenza. Aggiungete lo yogurt e mescolate bene mantenendo sempre il fuoco basso. Pepate e salate.
Fate saltare il tutto con la pasta cotta in abbondante acqua salata (non so ma dicono sempre così...dà un tono professionale).

prosit

sabato 2 ottobre 2010

dieci a mezzanotte o poco più

Musica - le strisce - adele (ascolta mentre guardi)
Fotografia - gp - amici con la a maiuscola


Cosa? Non saprei dire con precisione, ma percepisco una certa empatia. Una storia...bionda che si finge mora per un disegno fatto male...un seba che non si riconosce, ma perchè in sottofondo c'è una canzone che fa: tonight tonight... come fosse degli smashing pumpkins. A fare la pace con dio? cosa dice? non saprei ma comunque: CI SIAMO GIA' DETTI TUTTO FACENDO mi suggeriscono dal loggione. Vero. L'uni posca non funziona bene. Uno si chiede: ma come è possibile che la qualità sia ciò che sta tra l'oggetto e l'idea che dello stesso abbiamo? La qualità come ponte tra la razionalità e il romanticismo. 

Insomma...cazzate. Guardate la foto! Natura delle cose. Spensieratezza. Libertà. Cattiveria. Paura. Spensieratezza. Un cappello sulle tempie. Un  maglione viola sulle spalle. Il presente copre il passato e il futuro. Il presente, un a candela che brucia. La fiamma è l'amore che che si consuma. Hai paura che la fiamma finisca la cera? No, ti sbagli! la cera ce la metti tu, quindi non finisce finché non smetterai di mettercela. Comunque sono giunto alla conclusione che quando arriva una storia c'è sempre qualcosa che ti si mette tra le ruote. Le ruote? I cuscinetti mi diceva Ruggero che sono uno dei motivi che fanno vincere le guerre. Guerra. Guerra? Forse non si capisce quello che voglio dire, ma una cosa è certa. Sapete quale?

Pensa alla cosa che più ti fa star bene. Può essere una giornata di ottobre con il sole e l'erba mossa dal vento. Può essere una gomma da masticare appiccicata alla panchina che si attacca ai pantaloni. Può essere la macchia sul vestito per colpa di una penna chiusa male. Può essere quello che pensi, ma pensaci e tienilo per te!

finito il tempo. un nuovo giorno. nuova notte.
buona