lunedì 18 ottobre 2010

Toni Carli - Tanto per rimanere uguali

Musica - pat metheny - into the dream (ascolta mentre leggi)



Prospettiva. Molto dipende dalla prospettiva con cui le cose ci si presentano davanti agli occhi. Spesso non ce ne accorgiamo perchè il nostro cervello si abitua al modo di vedere che abbiamo solitamente e lo rende assoluto: tutte le esperienze passano attraverso quella lente e tutto gira attorno a quel punto cardine. Discorso piuttosto per dire che se sei alto due metri guardi la maggior parte dei tuoi simili dall'alto in basso, mentre se sei un metro e cinquanta spesso incontri prima il mento degli occhi dell'altro che ti si para di fronte. Ad ogni modo in entrambi i casi tutto ti sembra misurabile in ragione di quello che sei abituato a vedere.
Questo libro invece racconta che si può essere costretti a cambiare prospettiva, fare il confronto tra le due e uscirne differenti. Più plastici.
L'ho letto in un periodo in cui vedevo tutto nero con al massimo qualche sfumatura sul grigio-canna-di-fucile. Le persone che incontravo davano poco chiedendo molto; i problemi a lavoro suggerivano di lasciar perdere e trasferirsi in Botswana (non si è mai vista una cinghia di trasmissione che si spezza dopo minuti due (due); lo studio mi opprimeva come l'afa e le zanzare che se anche le uccidi ti lasciano la macchia rossa sull'intonaco  giusto perchè anche da morte devono rompere i coglioni; il due di picche della ragazza che corteggiavo era solo il macigno che schiaccia per bene i polmoni. Così mi sembrava. Finito il libro, anzi ben prima di finirlo, nella mia testolina hanno iniziato a girare un po' di pensieri.
Uno: cambiare prospettiva può ridimensionare problemi che sembrano affliggere soltanto noi, unici nel mondo.
Due: il pensiero uno è una cazzata buonista.
Tre: Pensare che c'è sempre chi sta peggio di noi non porta da nessuna parte, anche perchè dopo pochi giorni l'empatia nei confronti dell'ipotetico sventurato verrà sicuramente meno. Si ricade così nell'egoistico pensiero che fa delle nostre difficoltà le uniche che importano.
Il libro mi ha insegnato a guardare in faccia ciò che ci si presenta giorno dopo giorno e a non farsi superare dagli eventi. Fare affidamento nelle proprie forze, sperare il meglio e prepararsi al peggio come diceva la madre dell'autore. Cambiando prospettiva non si diventa migliori o peggiori. Cambiando prospettiva ci si fa forza e si può capire che ciò che si desidera con bastante volontà spesso lo si ottiene (Pavese). 
Cambiare prospettiva tanto per rimanere uguali...ma cambiarla.

"Tutto nella vita serve, il dolore forse più di tutto il resto"

"Uscire fuori per andare incontro alla postina, annunciata dal clacson della sua cinquecento, diventava uno dei momenti più belli della giornata"

"Siamo talmente intrappolati dai nostri sogni, dalle nostre illusioni, dai nostri desideri che il più delle volte non riusciamo a staccarceli dalla pelle e a trasformarli in realtà"

"Non avevo nessuna intenzione di passare per il solito maschio in calore e con gli ormoni a palla che non appena sente odore di micette si mette sotto vento per catturare la selvaggina"

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