domenica 5 settembre 2010

dieci a mezzanotte

Musica - the shins - turn on me (ascolta mentre leggi)
Fotografia - luca carli - rovigno



Piove.

Se piove alla fine dell'estate io esco e cerco di bagnarmi. Fin che l'aria non è ancora troppo fredda. Le gocce che ti battono sulla testa. Io corro. La pioggia lucida l'asfalto sotto i piedi. Le bolle che nascono dalle pozzanghere, i piedi ci finiscono dentro e sorridono un poco scivolando. La maglietta bianca con la scritta rossa nutella, si appiccica e perde il colore o ne prende un altro del tutto simile alla pelle. L'aria è fresca e qualche verde-fluo e giallo li incontro, sfocati dall'acqua sulle sopracciglia. Sorriso complice, poi passano. Basse all'orizzonte, le nuvole, macchiano il cielo. Sono cumuli, non ricordo i nomi dovrò rileggere..sotto grigie e piatte, sopra bianche. Azzurro, quello che le nuvole non riescono a coprire. Non puoi fotografare un azzurro così. Non lo puoi rubare quel colore limpido che taglia gli occhi. Non c'è obbiettivo o filtro che riesca a catturarlo. Perchè il cielo è la cosa più difficile da fermare. Anzi, è il filtro degli occhi che ti frega. Sempre. Corro. Finito l'asfalto, iniziano i sassi con l'erba verde ai lati. I piedi spingono bene, ruota la caviglia, ginocchia alte, busto composto, collo diritto, braccia ordinate, ma soprattutto bacino alto. Lo senti quando il bacino ti si solleva e i piedi sembra non tocchino più terra, se non per quel brevissimo istante.. La pioggia il cielo la corsa una pellicola che si srotola piano. Un buco grande come una moneta sotto la spalla. Fatto con un tondino di acciaio temprato di un centimetro di diametro. Bello quell'acciaio. Spiove. Continuo a correre. E a fissare il cielo.

Spiove..
finito il tempo. un nuovo giorno. nuova notte
buona

Nessun commento:

Posta un commento