sabato 8 maggio 2010

Wu Ming - Altai

Musica - david bowie - ashes to ashes (ascolta)


Tutt'un altro tono rispetto al vecchio Q (sempre di Wu Ming, a quel tempo con lo pseudonimo di Luther Blisset) di cui vuole essere l'epilogo. Meno carico di impeto rivoluzionario e più semplice da seguire dimostra come la mente di un autore, o in questo caso di un collettivo, sia cosa estremamente dinamica. Il romanzo è ambientato nella Bisanzio del '500 in cui musulmani ed ebrei convivono tramando gli uni contro gli altri nei salotti importanti ed entrambi contro la Venezia mercantile e l'Europa della Santa Inquisizione. Non potendo non confrontarlo con Q, al quale non mancano riferimenti durante il romanzo, si può certamente dire che Altai è molto più leggero e facile da leggere - il che può essere un pro, ma anche un contra. Semplice e lineare vede sempre protagonista un unico personaggio seguito da una troupe di telecamere attraverso la strada che lo porterà da Venezia a Costantinopoli fino a Cipro. In questo caso però la linearità si rivela anche povera di stimoli per il lettore, rispetto al precedente romanzo che, più intricato, è sicuramente più accattivante. Poca emozione. Molto meglio il prologo. Leggetevi Q. Certo, se volete un romanzo storico meno impegnativo questo merita sicuramente. Giudizio complessivamente positivo.

- Non lo disapprovo affatto, - disse con la testa già posata sulla sacca. - Però, vedete, se voi desiderate prendere una lepre, che le diate la caccia con i cani o col falco, a piedi o a cavallo, resterà sempre una lepre. La libertà, invece, non rimane mai la stessa, cambia a seconda della caccia. E se addestrate dei cani a catturarla per voi, è facile che vi riportino una libertà da cani. -


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